Una via del Sale percorsa da
cicloamatori, da https://limone-on.
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Anche a Limone Piemonte il commercio di questa materia prima ha assunto grande importanza per via della posizione geografica del Piemonte, dominio di Casa Savoia, circondato per una metà dalle Alpi e senza alcun sbocco verso il mare dall'altra. La Liguria, fino alle guerre napoleoniche territorio della Repubblica di Genova, dominava sui territori dal Colle di Tenda al mare, ragion per cui i traffici provenienti da Torino e Cuneo facevano generalmente sosta a Limone dove avveniva il cambio delle bestie da soma e da traino e dei relativi conducenti, per poi proseguire verso il Colle di Tenda, che fin dall'antichità ha rappresentato una delle poche vie di collegamento tra la pianura piemontese e il mare. Le carovane proseguivano poi verso il Colle della Boaria e, attraverso la regione delle Carsene e il Colle dei Signori, proseguivano in direzione di Monesi e del successivo Passo di Tanarello.
Tale caratteristico percorso mulattiero, pur superando quote assai elevate, si manteneva abbastanza in piano, senza presentare fastidiosi saliscendi ed era conosciuto nel periodo ducale dei Savoia anche come «Via Marenga» (cioè che portava al mare). Già citata in due documenti dell'anno 1207, la Via Marenga ha quindi almeno 800 anni e può considerarsi una delle più antiche vie del sale. Il nome stesso di Colle delle Selle Vecchie è probabilmente la deformazione dal francese “Col des Sels Vieils” (colle dei vecchi sali) oppure “Col des Sels, le vieil” (il vecchio colle dei sali).
La via del Marenga attraversa il Parco
delle
Alpi Liguri, da Limone Piemonte
attraversa
il Passo di Tenda e il Passo di
Tanarello
fino a giungere al mare a Ventimiglia.
|
Una mulattiera trasformata in strada militare. |
Percorso settentrionale della via Marenga.
|
I forti ottocenteschi del colle di Tenda - Chiunque raggiunga il Colle di Tenda non può che rimanere colpito dalla serie di fortificazioni che costituiva il complesso sistema difensivo eretto lungo il confine italo-francese. Tra il 1881 e il 1895, contemporaneamente alla realizzazione del tunnel stradale, sul Colle e nell'alta Valle Roya fu costruito un massiccio sbarramento fortificato, nell'ambito del sistema di difesa che mirava a proteggere il Piemonte da eventuali assalti nemici e che ha fatto nascere fortificazioni sull'intero tratto alpino e appenninico attorno alla regione. Sul versante italiano, i lavori di costruzione dei forti ebbero inizio verso il 1880 e furono ultimati nell'arco di un decennio. I nomi dei forti stessi sono quanto mai familiari presso i limonesi: dal Forte Alto (o Colle Alto) una strada militare moto ardita raggiungeva a oriente il Forte Taborda (oggi Fort Tabourde) e quasi sulla vetta della cima omonima, il Forte Pepino (Fort de Pèpin), mentre a occidente un altro elegante tracciato conduceva dapprima al Forte Pernante (Fort Pernante) e quindi al Forte Giaura (Fort de Giaure); il Forte Margheria (Fort de la Marguerie) sulla strada per la Baisse de Peyrefique completava il possente sistema difensivo. Sull'altro costone della Valle Roya vennero scavate in seguito, tra il 1938 e 1940, le famose batterie del Balcone di Marta. Limone fu direttamente interessata nella costruzione delle opere fortificatorie, non tanto per l'impiego della manodopera, che veniva reclutata in paesi lontani per motivi di segretezza, quanto per il trasporto di grandi quantitativi di materiale. I sei forti che compongono la cintura fortificata del Colle di Tenda sono accomunati dalle medesime caratteristiche: una costruzione principale, accessibile tramite un ponte levatoio, realizzata in pietra da taglio e terra, ingentilita dal sapiente inserimento decorativo di mattoncini rossi che orlano i margini delle feritoie e delle finestre. Accanto alle opere fortificate sorsero altre strutture destinate a ospitare le numerose truppe, come la caserma sotto il Forte Alto (oggi conosciuta come Forte Centrale) e le caserme in zona Panice dalle quali partiva la teleferica che raggiungeva il Forte Alto per il suo rifornimento. Un così terrificante apparato bellico rimase per "utilizzato, poiché, tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, nessun nemico risalì la Valle Roya con l'intento di invadere il territorio piemontese: le costruzioni vennero quindi dismesse allo scoppio della Grande Guerra, quando i loro cannoni furono inviati nel Triveneto. Nell'autunno del 1943, le fortificazioni abbandonate dall'esercito offrirono ai primi partigiani una discreta quantità di armi e munizioni e, occupate dai tedeschi nell'inverno 1944/45, furono al centro di alcune azioni di fuoco. Nel settembre 1947 l'entrata in vigore dei Trattati di Parigi consegnò alla Francia Briga (La Brigue), Tenda (Tende) e l'intera Valle Roya. Nel tracciare la linea di confine, la commissione prestò particolare attenzione a lasciare alla Francia l'intero complesso dei forti, salvando le opere dalla demolizione che lo stesso trattato di pace aveva previsto per tutte le fortificazioni rimaste in Italia. Oggi le montagne che segnano il passaggio dalle Alpi Liguri alle Marittime raccolgono nel loro silenzio le testimonianze di quel passato militare, avvolgendo e neutralizzando nello splendido ambiente naturale gli echi di una vita dura e dolorosa. Nell'ottica di una nuova Europa, i forti assumono un carattere diverso, di memoria e monito: le costruzioni in pietra, con coperture spesso erbose, paiono ben inserirsi nel paesaggio e, insieme agli aperti panorami, rappresentano un motivo d'interesse che spinge l'escursionista a percorrere i sentieri e ciò che resta delle ex strade militari.
Da https://limone-on.com/la-via-del-sale/
Da https://limone-on.com/la-via-del-sale/
Percorso 4 della via del Sale, da https://limone-on.com/la-via-del-sale/ |
PERCORSO 4 – BIVIO MONESI/PASSO DI
TANARELLO – BAISSE DE SANSON
Vengono proposti due percorsi:
1) Al bivio si prende a destra la
strada sterrata che sale, con stretti tornanti, fino al Passo di
Tanarello (2042 m). Si percorre la discesa fino al Passo Collardente
(1600 m). Al bivio si può prendere sual il lato di destra (versante
francese), fresco e ombroso, sia quello di sinistra (versante
italiano), su larga strada sterrata resa difficile dal fondo
sconnesso, che si ricongiungono in corrispondenza della Baisse de
Sanson (1707 m, 1.30 ore).
2) Al bivio Monesi/Passo di Tanarello
si imbocca la rotabile di sinistra che scende a Monesi e raggiunge la
Colla San Bernardo (1263 m). Si segue la rotabile di destra per
salire al Colle del Garezzo (1795 m) e poi ridiscendere fino al Passo
della Guardia. Si segue la strada per Collardente e si incontra la
Galleria Vesignana, vero e proprio gioiello architettonico. Superata
la galleria, si raggiungono, in 2 km, la casermetta della Guardia di
Finanza e i casolari di Collardente, nei pressi del confine
italo-francese. Superato questo tratto dal fondo stradale assai
pietroso, si arriva finalmente alla Baisse de Sanson.
Percorso 5 della via del Sale, da https://limone-on.com/ la-via-del-sale/ |
PERCORSO 5 – BAISSE DE SANSON –
COLLE MELOSA – VENTIMIGLIA
Dalla Baisse de Sanson si prosegue
diritti sulla strada ex militare che si mantiene in quota, fino a un
bivio che sale ai ruderi delle sei caserme di Marta e ai vasti
pianori sommitali della Cima Marta e delle sue fortificazioni. Dai
ruderi delle caserme, l’ampia mulattiera sale leggermente e,
raggiunta la quota massima di 1960 m, inizia a scendere, passando nei
pressi del Rifugio Grai. Superato uno stretto tornante, ci si dirige
verso il fondo del vallone in direzione del bacino, sino a
raggiungere l’asfalto nelle vicinanze del Rifugio Allavena, situato
in corrispondenza della Colla Melosa (1540 m).
Su strada asfaltata, si raggiunge con dolce pendio la Colla Langan (1127 m), passando nelle vicinanze del Lago Tenarda. Dalla Colla si possono prendere tre direzioni diverse:
- la rotabile a fondo naturale al centro porta al Monte Ceppo e quindi a Baiardo, per poi scendere a Sanremo;
- la strada asfaltata a sinistra scende a Molini di Triora, verso la valle Argentina;
- se si gira a destra, la strada scende con ampi giri, tra castagneti e uliveti, verso Pigna e Ventimiglia.
Su strada asfaltata, si raggiunge con dolce pendio la Colla Langan (1127 m), passando nelle vicinanze del Lago Tenarda. Dalla Colla si possono prendere tre direzioni diverse:
- la rotabile a fondo naturale al centro porta al Monte Ceppo e quindi a Baiardo, per poi scendere a Sanremo;
- la strada asfaltata a sinistra scende a Molini di Triora, verso la valle Argentina;
- se si gira a destra, la strada scende con ampi giri, tra castagneti e uliveti, verso Pigna e Ventimiglia.
Percorso meridionale della via Marenga.
|
Segnavia di legno lungo le vie del Sale. |
Pietra confinaria fra Italia e Francia. |
Le pietre miliari, a forma di cippo, sono poste alla distanza di 1 km l'una dall'altra, in ordine crescente a partire da un punto convenzionale, in questo caso il Colle di Tenda. Le pietre confinarie, a differenza di quelle miliari, oltre che a forma di cippo possono essere costituite da una pietra preesistente, purché compatta, su cui è stato inciso il numero. Non esiste una distanza fissa tra una pietra e l'altra perché non sono misure di distanza ma termini di confine di Stato, generalmente posti al vertice di un angolo formato dall'incontro di due segmenti rettilinei di frontiera. Le pietre portano un numero decrescente dal mare al Colle di Tenda e proseguono per tutto l'arco alpino. Il numero, alto circa 9 cm e largo 15 cm, è sempre scolpito sul lato italiano e accompagnato dall'anno di rettifica delle frontiere, che per questa zona è avvenuta nel 1947. Le nuove pietre confinarie portano quasi tutte data a partire dal 1992.
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