![]() |
Vista di Sanremo da levante. Clicca sull'immagine per ingrandirla |
Questa pubblicazione ci riferisce ciò che è stato scritto sulle antichità locali, è corredata di foto e mappe e, cosa intrigante, in appendice pubblica un manoscritto anonimo del 1.700 che ci svela una serie di notizie favolose:
- esotici e mitici ospiti dell'antico nucleo matuziano, che ne giustificano lo stemma,
- favolosi tesori mai ritrovati,
- l'ipotesi del toponimo "Matuzia" riferito all'antica Sanremo.
E' curioso il fatto che Fetonte, che nel mito greco é figlio di Helios, amico e parente di Cycnus, re dei Liguri , qui è un sovrano greco dei Focei, il cui figlio è Ligure, da cui i nomi Liguria e Liguri.
Per visualizzare il post "I Liguri: Storia e Cultura", clicca QUI
![]() |
Gonfalone di Sanremo |
EDIZIONE DI UN ANONIMO
MANOSCRITTO SETTECENTESCO SULLE
ANTICHITÀ' DI SAN REMO
Nel 1924 Antonio Canepa pubblicava, negli "Atti della Società Ligure di storia patria", alcuni stralci di un manoscritto anonimo (1) riguardante le scoperte archeologiche di San Remo, di proprietà della famiglia Grossi, assegnandolo all'abate Gio Batta Grossi (XVII-XVIII secolo) in base ad una citazione nell'opera stessa in cui l'autore, parlando in prima persona, diceva di aver già scritto il "Monte di pietà", volume appunto di tale prelato.
Sanremo - Campanile di San Siro visto dalla Pigna, la città vecchia. Clicca sull'immagine per ingrandirla |
L'attuale irreperibilità di tale opera rende quindi particolarmente significativa l'edizione di un ulteriore manoscritto, di un anonimo compilatore, che attinse per lo più dal primo, completandolo di tanto in tanto con osservazioni personali.
Inoltre quest'ultimo, essendo integro, reca anche le parti perdute del manoscritto Grossi. Tale lavoro si conserva nell'Archivio di Stato di Genova, contrassegnato con il nr. 253.
Nella "Pandetta della collezione dei manoscritti e libri rari" si trova così indicato: "Antichità di Sanremo (ms. forse dell'abate Bernardo Poch, sec. XVIII)". (2)
Note: (1) - Cfr. A. CANEPA, Note storiche, cit., pp. 103-109. L'opera di G. B. GROSSI (II Monte della pietà: o siano i miracoli di Nostra D. della Costa nella città di S. Remo) venne stampato in Genova nel 1683 presso Anton Giorgio Franchelli.
Inoltre quest'ultimo, essendo integro, reca anche le parti perdute del manoscritto Grossi. Tale lavoro si conserva nell'Archivio di Stato di Genova, contrassegnato con il nr. 253.
Nella "Pandetta della collezione dei manoscritti e libri rari" si trova così indicato: "Antichità di Sanremo (ms. forse dell'abate Bernardo Poch, sec. XVIII)". (2)
Note: (1) - Cfr. A. CANEPA, Note storiche, cit., pp. 103-109. L'opera di G. B. GROSSI (II Monte della pietà: o siano i miracoli di Nostra D. della Costa nella città di S. Remo) venne stampato in Genova nel 1683 presso Anton Giorgio Franchelli.
(2) - Non è stato possibile motivare tale attribuzione, indicata già in modo dubbioso, al religioso Poch, noto per avere scritto intorno al 1730 i "Saggi dell'Annali sanremaschi" basati sullo "Spoglio delle scritture di San Remo per provare la sovranità della Repubblica", lavori lasciati manoscritti ed entrambi conservati nella Sezione di Archivio di Stato di San Remo, se. 91 nrr. 167-168. In entrambi mancano accenni alle scoperte archeologiche in quegli anni e quindi, per mancanza di dati sicuri, si preferisce considerare anonima l'operetta di carattere antichistico. Sono di mano dell'autore del nostro manoscritto gli appunti, riguardanti soprattutto spogli bibliografici su San Romolo e i Liguri, evidentemente poi riutilizzati per l'opera in oggetto, conservati in Archivio di Stato di Imperia, fondo Bianchi di Lavagna, fald. 5, reg. 9 (Manoscritti sulle antichità di Sanremo), ed anch'essi anonimi.
![]() |
Sanremo - Palazzo con le insegne di Genova in Piazza dei Dolori, (della Madonna dei 7 dolori) nella Pigna, la città vecchia. Clicca sull'immagine per ingrandirla |
Sia l'operetta del Grossi che quella anonima che ora si edita ben si inseriscono nel revival antichistico che caratterizza il Ponente ligure negli anni del XVI-XVIII secolo e che trovò soprattutto tra i ceti maggiorenti di Albenga la maggiore esplicitazione, con intensa opera storiografica, di collezionismo archeologico e di "memoria dell'antico" (3). Oltre all'importanza archeologica è interessante segnalare alcune congetture erudite che, anche se praticamente nell'integrità da escludere, dimostrano il fervore per la valorizzazione delle antichità della zona. Ventilando l'ipotesi che il territorio sanremese venne interessato dalla fondazione di colonie di Fetonte, sulla base di alcune testimonianze letterarie che vorrebbero quest'ultimo e Ligure ecisti in Liguria, si dice che la stessa area geografica fu occupata in seguito da popolazioni egiziane o palestinesi, come indicherebbe la diffusione del toponimo Ebraie e di altre significative località (Val d'olive, Val delle palme, Giordano).
Si spiegherebbe così anche l'origine dello stemma di San Remo in quanto questo reca un leone, simbolo, per alcuni autori, usato dai Liguri "in segno di libertà e signoria", e una palma, chiarissimo emblema ebraico.
Ai Palestinesi subentrarono nel territorio alcuni Focesi, appartenuti al gruppo di quelli che fondarono Marsiglia, che si stabilirono invece nella località detta "la Focea", quindi Foce. In tale regione infatti resterebbero i resti di un tempio con "la capra d'oro o irco d'oro, idolo degli istessi Focensi, o ivi da essi trasportato o ivi poi da essi fabricato, ma poi adorato da tutti". A tale proposito è narrata anche una leggenda che riguarda le difficoltà incorse nel poter recuperare tale statua e i fatti prodigiosi e violenti che capitarono agli sventurati che cercarono di tentare l'impresa, spinti dalla brama di ricchezza.
Viene anche studiato il toponimo "Villa Matutiana" che è spiegato con sistemi contorti per mettere d'accordo le ipotesi di vari studiosi. Si dice infatti che il "Castello di Matucio" si chiama così "per essere ivi abitato Lucio Mauticio proconsole romano"; quindi vi dimorò il cavaliere "Caio Mario, flamine di Manata in Roma, detto Gneio Mario, flamine Matutio", che, "cercando un'aria salubre per le sue infirmità" nel territorio della Foce, riedificò le case greche e "vi fece il suo castello con una bella villa" che si chiamò villa Matutiana, "indotto forse anche perché in queste parti si adorasse la dea a cui serviva": di tale personaggio rimarrebbe una lapide "di antichissimo marmo" con l'iscrizione Caius Marius Flam. Matitt. eques romanus.
Note: (3) - Sul caso di Albenga: A. DE PASQUALE, La scoperta delle antichità, cit., pp. 11-55. Altri esempi artistici, legati soprattutto alla decorazione dei portali in ardesia, sono in corso di studio da parte dello scrivente.
A Caio Mario subentrò Mario Maturo, citato nelle storie di Tacito come procuratore delle Alpi Marittime al momento delle lotte in Ventimiglia tra Otoniani e Vitelliani del 69 d. C. (4), che "abitò per longo tempo nel nostro castello della Foce, dando ancor esso alii nostri Liguri Focensi il nome di Maturiani".
Note: (3) - Sul caso di Albenga: A. DE PASQUALE, La scoperta delle antichità, cit., pp. 11-55. Altri esempi artistici, legati soprattutto alla decorazione dei portali in ardesia, sono in corso di studio da parte dello scrivente.
![]() |
Sanremo - Concattedrale di San Siro |
L'autore prosegue illustrando come "all'antichità" del luogo "corrisponde anche la libertà" in quanto San Remo "sempre è vissuto e vive con quelle sole leggi che vuole et a se stesso prefige". A dimostrazione di ciò resta il fatto che gli Ingauni, Focesi et Intemeli, al momento della seconda guerra punica, rimasero ostili ai Romani, preferendo mantenere la loro indipendenza, e vennero domati solo dopo lunghe e impegnative battaglie. Naturale conseguenza è quindi ritenere San Remo municipio romano per il fatto che "municipia dicebantur civitates suo iure et legibus utentes": l'ipotesi comunque resta fantasiosa e illegittima, in quanto sicuramente San Remo non fu mai in età antica sede di una res publica.
L'anonimo procede parlando della cristianizzazione del territorio: dopo aver tracciato un breve panorama dei santi che, più o meno veridicamente, portarono il cristianesimo in Liguria, (5) giunge a discorrere di San Siro di cui riassume i dati agiografici, erroneamente collocandolo cronologicamente al tempo di Traiano e di Adriano.
Quindi si sofferma su San Romolo di cui nuovamente illustra le notizie biografiche: viene anche ricordata la tradizione locale - ignota alle fonti agiografiche - che vuole Romolo penitente nella grotta della Bauma, dove rimarrebbero "sassi da lacrime e sangue" bagnati dal santo e le impronte, nuovamente su roccia, dello stesso, insieme ad una croce tracciata con il dito da Romolo per scacciare il demonio.
Inoltre si segnalano le scoperte archeologiche sul Monte Gaggio, proponendo come etimologia dell'orammo un rapporto con "Caio Mio Cesare", sottolineando come l'antico nome "Caio" fu corrotto in "Gaggio".
Si fa infine presente la ricchezza della bibliografia citata nell'operetta (comprendente più di una quarantina di opere) che denuncia il possesso di una nutrita biblioteca. I titoli dei volumi sono però purtroppo riportati in forma abbreviata e quindi difficilmente identificabili, anche perché talvolta sono di diffusione locale e quindi non risultano presenti nei repertori generali; in ogni caso comunque è impossibile, nel caso di stampe ripetute in più periodi, capire quale edizione sia stata utilizzata.
Note: (4) - Erroneamente ritiene che negli scontri ventimigliesi morisse la moglie dell'imperatore Otone, invece della madre del generale Agricola. Cfr. sul periodo: ID. "La Liguria occidentale alla morte di Nerone (69 d. C.): storia e memoria dell'antico", "II menabò imperiese", 11, 1 sem. 1993, pp. 3-5.
(5) - Cfr. ID., La cristianizzazione, cit., spec. pp. 48-50.Note: (4) - Erroneamente ritiene che negli scontri ventimigliesi morisse la moglie dell'imperatore Otone, invece della madre del generale Agricola. Cfr. sul periodo: ID. "La Liguria occidentale alla morte di Nerone (69 d. C.): storia e memoria dell'antico", "II menabò imperiese", 11, 1 sem. 1993, pp. 3-5.
![]() |
Sanremo - Concattedrale di San Siro. Clicca sull'immagine per ingrandirla |
Sono anche presenti volumi di storia locale come il De dìgnitate Genuensis reipublicae desceptatio di P. B. Borgo, i Clarorum Ligurum elogia di U. Foglietta, i Castigatissimi Annali di A. Giustiniani, ed altre opere meno note. (6)
Numerose risultano anche le citazioni o i riferimenti ad autori classici (Ammiano Marcellino, Cicerone, Dionigi d'Alicarnasso, Livio, Plinio, Plutarco, Tacito) per i quali comunque non è possibile capire l'edizione utilizzata: sembra però che per i testi greci furono consultate traduzioni latine, fatto che denuncerebbe la mancata conoscenza della lingua greca da parte dell'autore del manoscritto. (7)
Note: (6) - Su tali opere, per i titoli completi e le edizioni, cfr. The national union catalogne. Pre-1956 imprints, Mansell 1968-1981, rispettivamente nei voli. 35, p. 245; 89, pp. 634-640; 146, pp. 64-65; 178, p. 80; 598, pp. 212-213; 404, pp. 684-685; 360, p. 178; 538, p. 159; 546, p. 546; 36, pp. 325-328; 275. pp. 448-467; 577, pp. 138-139; 606, pp. 684-685; 67, p. 211; 176, p. 539; 201, p. 466.
(7) - Il testo è stato trascritto solo nella parte di carattere antichistico (carte l-27r. e 37 r.-37v.), tralasciando le pagine riservate alle vicende medievali e moderne di San Remo, sciogliendo tutte le abbreviazioni, salvo quelle ancora oggi utilizzate o facilmente comprensibili e quelle relative alla bibliografia, rendendo le "e cedigliate" nei dittonghi corrispondenti, secondo l'occorrenza, e le "j" finali come "i". La punteggiatura e i segni diacritici (accenti, apostrofi, virgolette) sono stati adeguati a quelli attuali. Tra parentesi quadre si trovano le poche lacune (i tre trattini sottolineano la perdita di un numero imprecisato di lettere), mentre sono precedute da un asterisco le parole di difficile comprensione o sostituite da due quelle illeggibili.Note: (6) - Su tali opere, per i titoli completi e le edizioni, cfr. The national union catalogne. Pre-1956 imprints, Mansell 1968-1981, rispettivamente nei voli. 35, p. 245; 89, pp. 634-640; 146, pp. 64-65; 178, p. 80; 598, pp. 212-213; 404, pp. 684-685; 360, p. 178; 538, p. 159; 546, p. 546; 36, pp. 325-328; 275. pp. 448-467; 577, pp. 138-139; 606, pp. 684-685; 67, p. 211; 176, p. 539; 201, p. 466.
ANTICHITÀ' DI SAN REMO
"Della prima origine di San Remo assegnarne preciso il tempo è dificile, ma è riguardevole la sua antichità per essere ab immemorabili. In mancanza però di simile certezza, si deve osservare quello che insegnò Gio. Annio, Comentat. sopra Beroso: "Antiquitati de antiquitatibus magis creditur", e tanto più credito dar si deve a queste allior quando ad esse si uniscono i contrasegni delli nomi,
delli luoghi, dell'imprese, delle divise, delle traditioni de padri a figli, et altre memorabili circostanze di antichità che alle prime si confanno.
Fetonte, con Ligure suo figlio, furon quelli che con la loro famiglia condussero dall'Egitto in Italia colonie: così Caio Sempronio, Lib. descrip. Italiae: "Phaeton cumfilio Ligure, multis aetatibus et saeculis ante Oenotrìum colonias adiecit Italico litori"; et in appresso: "ab ortiis Tyberinis usque ad Niceam ecc. "; ultro citroque: "litus omne, Liguriam dixit", particolarizò anche il nome: "Montanos vero omnes Ligures, qui a Macra ad Niceam effunduntur".
Il Bardi, nel suo Compendio istorico, segna due venute in Italia di Faetonte: la prima l'anno 2110 (così a detto anno, e pag. 43), la seconda all'anno 2160, pag. 45, dove così: "Ligure fu gratamente raccolto da Siccano re, il quale le assegnò quella parte del Genovesato, detta poi Liguria ".
Emanuele Tesauro, nelle annotazioni del suo primo libro dell'Istoria di Torino, scioglie un dubio, se Fetonte e Ligure conducessero tante colonie e persone da popolare una intiera provincia; con l'auttorìtà de quasi tutti gli istorici dice: "Ligure o Fetonte, racogliendo da monti e da campi gli uomini sparsi, gli incorporò con i suoi, formandone le colonie, quali fondò nella Liguria e montana e piana", et in quel tempo già splendea l'alta città di Genova fondata da Giano, come insegna il Veneroso, nel suo Genio ligure risvegliato, onde si conosce che la riviera di Genova era già abitata; dall'istesso Caio Sempronio: "colonias adiecit; Liguriam dixit", e che detta riviera ricevesse il solo nome e gli accrescesse gl'abitanti e probabilmente fondasse quelle sue colonie o accrescesse quelle popolazioni con i suoi coloni in quei tenitori e luoghi più salubri per l'aria, fertili, dilettevoli et ameni che ritrovare potesse.
![]() |
La costa di Sanremo con i 5 seni ed il monte della Costa a cui si riferisce
il Manoscritto. Clicca sull'immagine per ingrandirla
|
![]() |
Stemma del Comune di Sanremo |
Ma se si trovasse popolo fra i Liguri che mantenesse ne suoi stendardi simile impresa, alcerto che si potrebbe dire esser antico ne gli antichi, e tanto più se le tradizioni de padri in figli dicessero esser tal impresa sempre conservata dall'antichi padri sino alli moderni, o scolpite si vedesse in qualche marmo antico, non v'è dubio che per infallibile prova si dovrebbe tenere dell'antiquità di simil popolo e della sua origine.
Così per apponto è il stemma di San Remo: è continuato sempre ab antiquo, si' per le tradizioni de padri in figli, si' per relazione dell'abate Grossi nel suo Monte di Pietà, lib. 1, pag. 12, si' per le antique nel cui stemma vi è un leone che con le zampe si aggruppa ad una palma: l'aggionta della palma si dirà come e quando fosse aggionta al leone in appresso.
Il territorio di San Remo si dilata in undeci valli dal mare sino alli boschi: in queste si alzano anche altre colline quali pure in piccole vallette si piegano: ogniuna di queste ha il suo particolar nome e, non bastando alla valle il proprio, ogni collina, ogni valetta pure si segna con altro più particolare nome, a segno tale che in una sol valle, che dureva cinque miglia, nell'istessa vi sono più di trenta nomi diferenti l'uno dall'altro.
Causa meraviglia però che in tutti quelli seni ove si scuoprono le antedette rovine, con nome di Ebraie ogni sito si chiami quantonche colocati nelle soddette valli.
So che potrebbe levar questa meraviglia il dire che "braida" si chiama ogni qual luogo fertile et ameno, ma le potrei rispondere che in S. Remo vi sono più e più siti di fertilità, amenità, al pari e più raguardevoli di questa e pure braide non si dicono: vi è però una tradizione che li nostri antichi dicessero con tal nome di Ebroglia e per tali nominassero le popolazioni soddette ivi condotte non solo dallo Egitto, ma dalla Palestina, e questo si avalora con diversi nomi de siti della Palestina che per aponto simili si dicono in S. Remo come val delle Olive, delle Palme, Giordano e simili.
So che potrebbe levar questa meraviglia il dire che "braida" si chiama ogni qual luogo fertile et ameno, ma le potrei rispondere che in S. Remo vi sono più e più siti di fertilità, amenità, al pari e più raguardevoli di questa e pure braide non si dicono: vi è però una tradizione che li nostri antichi dicessero con tal nome di Ebroglia e per tali nominassero le popolazioni soddette ivi condotte non solo dallo Egitto, ma dalla Palestina, e questo si avalora con diversi nomi de siti della Palestina che per aponto simili si dicono in S. Remo come val delle Olive, delle Palme, Giordano e simili.
![]() |
Focea (Phocaea), Cuma Eolica (Cyme) e Smirne (Smyrna) nella Ionia, l'attuale Turchia, in Asia Minore. Clicca sull'immagine per ingrandirla. |
![]() |
Sanremo - Villa Nobel, a levante dal centro città, nei pressi di via Val d'Olivi, che porta a Poggio. (1° seno). Clicca sull'immagine per ingrandirla |
Resta lontano da S. Remo un miglio e mezo incirca verso levante: posa in pianura, ha alla sinistra un torrente e confina con la spiaggia del mare chiamato communemente l'Ebraida e da pochi la Vigna Grande. In detta pianura ovunque si cavi e solo all'altezza di 2 in 3 palmi sempre si trovano sepolte fabriche, et a nostri giorni si sono ritrovati ancora intieri, ma sotterranei volti et uno fra quali lavorato come a mosaico incrostato con varii quadrelli coloriti da varie vernici e profilati taluni d'oro.
In altri luoghi ivi contigui si sono ritrovate molte idrie, volgarmente giarre, ma piccole, asserendomi, chi le ha viste e ne ha havuto, essere all'alteza di due palmi e mezo e di un palmo e mezo di circonferenza nella loro mettà, e fra queste una da estraordinaria vaghezza lavorata di vernice cerulea ricoperta, chiusa e sigillatala con l'istessa il copercio dentro della quale fu ritrovato poco cenere; trovansi ivi diverse manette di metalli e rame e ne ho havute tal una il cui impronto da una parte un bosto, dall'altra due lettere S. C.
Il patrone per essa terra asserisce che suo socero ritrovasse oltre alcune monete di più pretiosi metalli, due pessi d'oro che pesavano 16 once, lavorati a somiglianza di quelli ferri che gl'alfieri a la moda portano sopra le loro bachette o bastoni, et altri diversi fragmenti di altri metalli; in oltre canali di piombo in longhezza ancora di più 20 palmi et altre lastre di simile metallo, et in alcuni luoghi oggidì zappandovi si sente, da sotterraneo vacuo, il rimbombo del colpo quando si percuote detta terra.
Sopra a questa pianura, solo divisa dalla publica strada romana all'altezza di soli palmi due, in altri luoghi di un palmo solo si trovano soglie di continuati muri con divisioni di stanze. Questi muri sono fatti con sassi riquadrati e lavorati a scalpello; al di dentro delle fabriche sono sassi quadri piccoli di un quarto di palmo in quadro; quelli poi che sono al di fuori sono lavorati a ponta di diamante et altri a bugne come dicono gli architetti moderni. Oltre a questi si ritrovano de medemi sassi di non ordinaria longhezza, e se ne vede uno di palmi 14 in longhezza, palmi 3 in larghezza e due di altezza, tutto riquadrato alla parte di fuori lavorato nella seguente forma:
In altri posti si vedono anche fuor di terra vestigia di simili fabriche; in un posto contiguo al sasso sopra segnato si ritrovò una giarra o sii idria piena
Sanremo - Giardini di villa Ormond a levante dal centro città. (2° seno) Clicca sull'immagine per ingrandirla |
Sanremo - Villa Zirio, o Villa del Kaiser. (2° seno) Clicca sull'immagine per ingrandirla |
Sanremo - Santuario della Madonna della Costa. (2° seno) Clicca sull'immagine per ingrandirla |
Il secondo seno qual pure non inferiore al primo in se stesso sepolte et occulte fabriche conserva: è lontano da S. Remo pochi passi quali ad un quarto di miglio verso levante; resta pure poco discosto dal mare et alii fianchi di altro torrente. Ivi parimente all'altezza di soli tre palmi di terreno si trovano muri di estraordinaria grossezza e di materia, e calce durissima con altri più sottili tramezati segni di continuati edifici.
![]() |
Sanremo - Lo Zampillo. (fra 2° e 3° seno) Clicca sull'immagine per ingrandirla |
![]() |
Sanremo dal porto vecchio (fra 2° e 3° seno). Clicca sull'immagine per ingrandirla |
![]() |
Sanremo - Pian di Nave. ( 3° seno) Clicca sull'immagine per ingrandirla |
![]() |
Sanremo - la Pigna, la città vecchia. ( 3° seno) Clicca sull'immagine per ingrandirla |
Sanremo - Forte di Santa Tecla a Pian di Nave, visto dal mare. ( 3° seno) Clicca sull'immagine per ingrandirla |
In questo o sii per l'altezza del terreno, o per non sradicare gli sodetti alberi non si sa esservi o ritrovarsi veruna curiosità, quantonque vicino et in meso a due torrenti.
![]() |
Sanremo - Le Rivolte, nella Pigna, la città vecchia. ( 3° seno) Clicca sull'immagine per ingrandirla |
occasione di fabriche ivi fatte, come di un monastero di Monache Turchine et altre case pure ivi fabricate, nel cavare le fondamenta si sono incontrati moltissimi avelli in varie guise fabricati et altri con tegole, altri di mattoni, altri di larghi sassi et altri con rosi muri, et in tutti questi si sono ritrovati cadaveri, molti ridotti in cenere, molti con l'ossatura ancora intiera et altri mezo disfatti; fra essi uno se ne ritrovò di maggior grandezza e di lavoro più
![]() |
Sanremo - Fontana in Piazza San Siro, nel centro della città. ( 4° seno) Clicca sull'immagine per ingrandirla |
Eravi pure una lastra di piombo piana, in cui intagliato IULIA, ma non vi era altra particolarità per venire in cognitione della persona, qualche vestiggio di fabriche ma di mattoni.
![]() |
Sanremo - Torre Ciapèla, o Saracena. ( 4° seno) Clicca sull'immagine per ingrandirla |
Al principio del 4° e vicino all'antedetto di Pian della Nave, che resta diviso solamente dal torrente, restano alcuni siti col solito nome delle Ebraide chiamati;
in questi pure si veddono vestigie di fabriche et in uno di questi siti cavandosi il terreno per formarvi un pozzo all'altezza di palmi 12 in circa fu ritrovato un mezo volto dentro del quale erano alcune idrie.
![]() |
Sanremo - Il Casino. ( 4° seno) Clicca sull'immagine per ingrandirla |
Ritrovò bene in appresso il pavimento di quel volto lastricato di quadrelli informa di mostaccioli con qualche vaghezza di vernici, molti de quali estratti intieri; ne fu formata una picciola stella in un atrio di una villa la più conspicua di San Remo, nè si sa vi sii altro di curioso.
Questi siti con li due antedetti sono fra se poco distanti l'uno dall'altro, e questa distanza non arriverà ad un terzo di miglio onde fa credere che realmente questo fusse il castello principale detto di Matuta, composto di queste tre si vicine
![]() |
Sanremo - La chiesa Russa. (fra 4° e 5° seno). Clicca sull'immagine per ingrandirla |
E questo castello fusse abitato da uno di que' primi popoli fondati da Ligure, come lo chiama il Doglioni, o Legistro che così chiamalo il Torsellini et il Bardi, che scrisse che Legistro fundò i popoli della Liguria gl'anni del mondo 2118, e da questo si deve asserire quanto antica stirpe Catone: "orta est a Diis principibus", cioè dalli primi fondatori dell'universo doppo il diluvio per che Ligistro fu figlio di Fut, o sii Fetonte, nipote di Chamo per che Padre di Fetonte e pronipote di Noè da quale nacque Chamo ecc.
![]() |
Sanremo - Statua della Primavera. ( 5° seno) - Clicca sull'immagine per ingrandirla |
Sono ivi anche muri dì un antico tempio la di cui fama è che fusse consecrato a Giove et ivi si adorasse pure la capra d'oro.
Sono vari e molti gli edificii che in questi siti sepolti ancora si ritrovano, ma restano più raguardevoli per il tesoro che ivi giace sepolto quale ha comprato a molti molte sciagure. Questo tesoro per antichissima tradizione consiste in una capra d'oro massicio, con due carbonci (n.d.r. = grossi rubini) di estraordinaria grandezza per ochi quali sono tre tesori in un sol tesoro. Alcuni che pochi anni sono et ancor vivono ne ebbero notitia per arte magica da pratico in sì infame mestiere, e con suoi incantesmi glielo fe' anche vedere, et asseriscono, se si deve dar fede a mendaci et al padre delle menzogne, di aver visto la detta capra di oro che un occhio resta coperto da poca terra ivi aggroppata da un stilicidio di aqua e terra che dal sopra posto volto distilla; esservi inoltre molte altre verghe d'oro et un vago bicchiere di osso di alicorno lasciato ivi da chi inaveduto, per prendere il tesoro, lasciò la coppa con la vita.
Sanremo - Piazza Eroi Sanremesi sovrastata dal santuario della Madonna della Costa. Clicca sull'immagine per ingrandirla |
![]() |
Sanremo - La Pigna, la città vecchia, fortezza medioevale sovrastata dai giardini Regina Elena e dal santuario della Costa. Clicca sull'immagine per ingrandirla |
Le accennate vestigio quali o palesi si vedono o sepolte riposano nellì sodetti siti unite alii loro nomi antichi la propria impresa di Ligure alla quale i Palestini et Egitii nostri antichi e per diferentiarsi anche già che il terreno de vicini come segna Cimiamo Marini non è ferace di palme, ma è solo proprio del territorio di S. Remo, unirono nella loro impresa la palma al leone e tutto insieme servono in argomento fortissimo per provare una antiquità venerabili.
Sanremo - Mappa della Pigna, la città vecchia, fortezza medioevale sovrastata dai giardini Regina Elena e dal santuario della Costa. Clicca sull'immagine per ingrandirla |
Li nostri furon detti liguri Focensi contro de quali da Romani fu mossa guerra l'anno 550 di Roma come segna. Questi Focensi, per schivare il furor di Ciro che manometteva l'Egitto lasciarono il proprio paese, passarono ad altre provincie come nella Corsica della quale si resero padroni: così l'accerta Luca da Cinda nelle sue relazioni dal tìtolo Costumi della Corsica, pag. 495; fondarono Marsiglia in Provenza l'anno del mondo 3.427, Olimpiade 60, come segna il Lualdi al lib. 2 cap. 7 e pag. 7 dell'Origine della cristiana religione in occidente et in altri province, come in Calabria come all'istesso.
Molte famiglie de Focensi si trattennero quivi et ivi fabrìcaronsi le loro abitatìoni che Focidi dissero o Focea come piace all'abate Grossi. A questa venuto Caio Mario cavagliere romano del cavallo pubblico e pontefice della dea Matuta, cercando un aria salubre per le sue infirmità ritiratosi nella Focide, la redificò, l'abbellì, vi fece il suo castello con una bella villa che indi villa Matutiana detta, die il nome al restante, indotto forse anche perché in queste parti si adorasse la dea a cui serviva. Che fusse tale ne l'assicura una lapide di antichissimo marmo in cui Caius Marius flam. Matut. eques romanus; che fra l'infinità de dei adorati da Romani vi fusse Matuta il segna il Foresti nella Monarchia romana al tit. Notitie di Roma, lib.15, pag. 111.
Vi è altra memoria di Caio Giulio Cesare su il monte detto da esso Caio e corrottamente Gaggio, et è come segue.
Carta della Liguria di Ponente in età Romana, con il dipartimento delle Alpi Marittime e i maggiori centri dell'epoca. Clicca sull'immagine per ingrandirla. |
Finalmente a tempi di Ottone, Vitellio e Vespasiano imperatori romani Mario Maturo, procuratore e presidente delle Alpi Marittime, nella Riviera di Ponente, anzi nel nostro territorio e castello risedeva et ancor esso die il nome al nostro castello di Maturo detto Castello Maturiano. Che fusse et abitasse il nostro castello lo fa manifesto Tacito al lib. 3 delle sue Istorie ove segna che Fabio Valente, uno de generali di Vitellio, spinto dal seno di Pisa per borrasca al Porto di Monaco, non molto ivi lontano eravi Mario Maturo: "Fabius Valens e sinu Pisano saevitie maris aut adversante vento Portum Herculis Monoeci depellitur, haudprocul agebat Marius Maturus Alpium Maritimarum procurator". Indi l'avisò a non inoltrarsi a tentar la Provenga inimica a Vitellio: "Marius Maturus Valentem exceptum ne Galliam Narbonensem temere ingrediretur monendo terruit nam circumiectas civitates Valens Paulinus strenuus miles et Vespasiano antefortunam amicus in verba eius adegerat", et in quel tempo e poco doppo, come segna il Ganduccio, in XXmiglia fu uccisa nel tempio di Giunone la madre dell'imperatore Ottone: dal che si vede che Mario Maturo abitò per longo tempo nel nostro castello della Foce, dando ancor esso alli nostri Liguri Focensi il nome di Maturiani, et esso anche abitava il paese libero e neutrale d'Ottone e Vitellio perché non averebbe tolerata la morte della madre dell'imperatore se avesse abitato in XXmiglia, e questi sono li nomi antichi quali durarono al nostro castello sino allo nome glorioso di S. Romolo che si dirà in appresso.
All'antichità corrisponde anche la libertà incorporata a quella con li propri natali, come la spiegarono ne suoi stendardi i nostri primi padri, e se la libertà è come la definì Cicerone nel suo ultimo paradosso: "Quid est libertas potestas vivendi utvelis", ha pochi pari S. Remo nella riviera per la libertà, mentre sempre è vissuto e vive con quelle sole leggi che vuole et a se stesso prefige: libertà se bene fu odiata fu sempre però da San Remesi e Focesi o Maturiani, come i primi mantenuta e conservata con l'opre e col sangue.
Se questa, goduta anche in tempo de Romani, fu per qualche poco di tempo sbatuta, non giaque mai però abatuta perché subito fu restituita e conservata anche dopo la luce del Vangelo in faccia dell'idolatrìa e sotto la protettione de medemi passata l'istessa protettione a persone sante et ecclesiastiche, e quando queste tentarono farle qualche torto furon necessitati a lasciar con la loro protettione tutto quello che unito vi avevano come si narrava il successo in appresso.
Per sincerare tutto ciò, deve sapersi che la riviera di ponente a tempo de Romani e Cartaginesi era amica a quelli che più le piaceva: i Liguri Genoati, con tutti quelli che abitavano sino ad Albenga, erano aderenti a Romani; gl'Ingauni, Focesi et Intemeli de Cartaginesi, e Magone al parere di quasi tutti li scrittori, distrusse Genova per esser amica de Romani per decreto de quali fu poi riedificata. Contro gli Inganni et soddetti presero le armi i Romani et Appio Claudio al detto di Stef. Vivand., Annot. Mag. Rom., investì li Focesi l'anno di Roma 550. Quante percosse dessero e ricevessero i Romani in queste parti lo certifica Livio in più luoghi e tempi, il Sigonio, Plutarco in Vita Pauli Emili, lo Stadio, Sopra Fioro, lib. 2, cap. 3.
![]() |
Carta della Liguria in età Romana, con i maggiori centri dell'epoca, fra cui Villa Matuciana. - Clicca sull'immagine per ingrandirla. |
![]() |
Legenda dei nomi Romani e Moderni Clicca sull'immagine per ingrandirla. |
Per sincerare tutto ciò, deve sapersi che la riviera di ponente a tempo de Romani e Cartaginesi era amica a quelli che più le piaceva: i Liguri Genoati, con tutti quelli che abitavano sino ad Albenga, erano aderenti a Romani; gl'Ingauni, Focesi et Intemeli de Cartaginesi, e Magone al parere di quasi tutti li scrittori, distrusse Genova per esser amica de Romani per decreto de quali fu poi riedificata. Contro gli Inganni et soddetti presero le armi i Romani et Appio Claudio al detto di Stef. Vivand., Annot. Mag. Rom., investì li Focesi l'anno di Roma 550. Quante percosse dessero e ricevessero i Romani in queste parti lo certifica Livio in più luoghi e tempi, il Sigonio, Plutarco in Vita Pauli Emili, lo Stadio, Sopra Fioro, lib. 2, cap. 3.
Sotto la condotta poi di Marco Flaminio e di Marco Emilio non piegarono il capo, se non dopo sette anni di continuata guerra nel qual tempo non passò né meno una settimana sola che non seguisse qualche conflitto. Onde Flaminio, allor che in senato dava conto dell'operato, disse non esser stati vinti i Liguri dalla forza, ma dalla sola mala fortuna: così Paulo Manutio, Com. *gart. triumph. Romanorum, ove si vede quello che operasse il senato verso de loro dei per tal vittoria. Distrutta Cartagine non si distrasse però mai l'ardire de nostri Liguri e quanto operassero per la loro libertà con armate di mare et intera vedi li citati auttori; che questi Liguri fussero li nostri Focensi ** si vede chiaramente da Livio, lib. 4 ove: "Massilienses de Ligurum navibus quaerebantur".
![]() |
Carta della Liguria, IX Regio dell'Italia di Augusto, nell'anno 6 d. C., con indicate le varie popolazioni Liguri. Clicca sull'immagine per ingrandirla |
E questo solo basta per provare la primiera libertà alla quale furon restituiti, ma di più vollero i Romani averli per suoi amici, suoi concitadini e dichiararli municipi.
In prova di che vedasi il citato Ganducio qual cita molti auttori quali segnano i municipi della riviera di ponente, e quantonque non segni preciso il nome delle città, le fa cognoscere dalle qualità de medemi municipi. [...]"...
![]() |
Carta della Liguria, IX Regio dell'Italia di Augusto, anno 6 d. C., percorsa dalla via Julia Augusta. - Clicca sull'immagine per ingrandirla |
Indice del blog "Sanremo Mediterranea":
Prodotti della Riviera dei Fiori
Per "L'oliva taggiasca, prodotto d'eccellenza" clicca QUI
Per "L'olio d'oliva taggiasca: parametri e unità di misura" clicca QUI
Per "Il Pesto alla ligure" clicca QUI
Turismo nella Riviera dei Fiori
Per "Pista ciclo-pedonale nella Riviera dei Fiori" clicca QUI
Per "Mare Ligure santuario dei Cetacei" clicca QUI
Per "Eccellenza floristica spontanea nella Riviera dei Fiori" clicca QUI
Per "Itinerari escursionistici nella Riviera dei Fiori: l'Alta Via della Liguria" clicca QUI
Per "Itinerari escursionistici nella Riviera dei Fiori: la Via del Sale" clicca QUI
Per "Heracle o Ercole nella Riviera dei Fiori" clicca QUI
Per "Itinerari archeologici nella Riviera dei Fiori: i Balzi Rossi" clicca QUI
Storia degli antichi Liguri
Per il post "Sanremo: favolose origini e tesori nascosti" clicca QUI
Per il post "Antichi Liguri: le datazioni e le fonti storiche" clicca QUI
Per il post "Dal Ligure al Celtico, dagli antichi alfabeti dell'Italia Settentrionale al Runico", clicca QUI
Per il post "Antichi Liguri: Alleanza e fusione con i Celti", clicca QUI
Per "L'oliva taggiasca, prodotto d'eccellenza" clicca QUI
Per "L'olio d'oliva taggiasca: parametri e unità di misura" clicca QUI
Per "Il Pesto alla ligure" clicca QUI
Turismo nella Riviera dei Fiori
Per "Pista ciclo-pedonale nella Riviera dei Fiori" clicca QUI
Per "Mare Ligure santuario dei Cetacei" clicca QUI
Per "Eccellenza floristica spontanea nella Riviera dei Fiori" clicca QUI
Per "Itinerari escursionistici nella Riviera dei Fiori: l'Alta Via della Liguria" clicca QUI
Per "Itinerari escursionistici nella Riviera dei Fiori: la Via del Sale" clicca QUI
Per "Heracle o Ercole nella Riviera dei Fiori" clicca QUI
Per "Itinerari archeologici nella Riviera dei Fiori: i Balzi Rossi" clicca QUI
Storia degli antichi Liguri
Per il post "Sanremo: favolose origini e tesori nascosti" clicca QUI
Per il post "Antichi Liguri: le datazioni e le fonti storiche" clicca QUI
Per il post "Dal Ligure al Celtico, dagli antichi alfabeti dell'Italia Settentrionale al Runico", clicca QUI
Per il post "Antichi Liguri: Alleanza e fusione con i Celti", clicca QUI
Per il post "Antichi Liguri: i Miti e le Fonti storiche" clicca QUI
Per il post "Tartesso: l'Economia", clicca QUI
Per il post "Ercole e altri miti a Tartesso", clicca QUI
Per il post "Antichi Liguri: a Tartesso prima di Fenici e Greci", clicca QUI
Per il post "Il Lago Ligure nella mitica Tartesso", clicca QUI
Per il post "Antichi Liguri: dai Primordi ai Megaliti", clicca QUI
Da altri 7 blog:
Per "Fabrizio De André: Storia, video, tracce, testi e traduzioni, discografia" clicca QUI
Per "Massoneria: storia, usi e costumi" clicca QUI
Per "Nell'ambito geopolitico, il processo italiano di svilimento della Costituzione e perdita della sovranità nazionale
a favore dell'Ue a guida franco-tedesca" clicca QUI
Per i post "Il pensiero nell'Italia contemporanea" clicca QUI
Per i post "Il pensiero nel mondo contemporaneo" clicca QUI
Per i post "La politica nell'Italia contemporanea" clicca QUI
Per i post "Storia dell'Europa" clicca QUI
Per i post "Cultura degli antichi Romani" clicca QUI
Per i post "Politica nell'antica Roma" clicca QUI
Per il post "Antichi Liguri: a Tartesso prima di Fenici e Greci", clicca QUI
Per il post "Il Lago Ligure nella mitica Tartesso", clicca QUI
Per il post "Antichi Liguri: dai Primordi ai Megaliti", clicca QUI
Da altri 7 blog:
Per "Fabrizio De André: Storia, video, tracce, testi e traduzioni, discografia" clicca QUI
Per "Massoneria: storia, usi e costumi" clicca QUI
Per "Nell'ambito geopolitico, il processo italiano di svilimento della Costituzione e perdita della sovranità nazionale
a favore dell'Ue a guida franco-tedesca" clicca QUI
Per i post "Il pensiero nell'Italia contemporanea" clicca QUI
Per i post "Il pensiero nel mondo contemporaneo" clicca QUI
Per i post "La politica nell'Italia contemporanea" clicca QUI
Per i post "La politica nell'Europa contemporanea" clicca QUI
Per i post "Musica interpreti video testi e storia" clicca QUI
Per "L'Unione Europea: le origini, i moventi, la storia, le politiche e le crisi" clicca QUI
Per i post "Grande Storia dell'Europa" clicca QUIPer i post "Storia dell'Europa" clicca QUI
Per i post "Storia dell'Economia Politica" clicca QUI
Per "Scienze: Informatica" clicca QUI
Per "Stelle e Costellazioni visibili nel nostro Cielo" clicca QUI
Per "La Precessione degli Equinozi" clicca QUI
Per i post "Astrologia evolutiva, progressiva, oroscopo, numerologia" clicca QUI
Per i post "Astrologia evolutiva, progressiva, oroscopo, numerologia" clicca QUI
Per i post "Satir-Oroscopo" clicca QUI
Per "Il Feg-Shui: Scuole della Bussola e del Ba Gua" clicca QUI
Per "I Chakra o Centri energetici fisici: dove sono e come si possono rilevare" clicca QUI
Per "Il Feg-Shui: Scuole della Bussola e del Ba Gua" clicca QUI
Per "I Chakra o Centri energetici fisici: dove sono e come si possono rilevare" clicca QUI
Per i post "Pietre e Cristalli" clicca QUI
Per "Il Cattura-sogni" clicca QUI
Per "Ruota di Medicina dei Nativi Americani" clicca QUI
Per i post "Aforismi, Foto e Frasi dei Nativi Nord Americani (gl'Indiani d'America)" clicca QUI
Per "Il Cattura-sogni" clicca QUI
Per "Ruota di Medicina dei Nativi Americani" clicca QUI
Per i post "Aforismi, Foto e Frasi dei Nativi Nord Americani (gl'Indiani d'America)" clicca QUI
Per "Oroscopo degli Alberi celtico" clicca QUI
Per "Croce Celtica" clicca QUI
Per i post "Cultura degli antichi Celti" clicca QUI
Per "Celti: storia e cultura" clicca QUI
Per i post "Cultura degli antichi Celti" clicca QUI
Per "Celti: storia e cultura" clicca QUI
Per i post "Cultura degli antichi Ebraico-Cristiani" clicca QUI
Per "Breve storia del Cristianesimo, da setta giudaica minore al primato nella Roma imperiale:
cattolica, universale e teocratica" clicca QUIPer "Breve storia del Cristianesimo, da setta giudaica minore al primato nella Roma imperiale:
Per i post "Cultura degli antichi Romani" clicca QUI
Per i post "Politica nell'antica Roma" clicca QUI
Per "Evidenze storiche nel mito della fondazione di Roma" clicca QUI
Per i post "Cultura degli antichi Greci" clicca QUI
Per "Elenco degli storici antichi dell'Occidente" clicca QUI
Per i post "Cultura degli antichi Ebrei" clicca QUI
Per "Ebraismo: origini, storia e cultura" clicca QUI
Per i post "Cultura degli antichi Greci" clicca QUI
Per "Elenco degli storici antichi dell'Occidente" clicca QUI
Per i post "Cultura degli antichi Ebrei" clicca QUI
Per "Ebraismo: origini, storia e cultura" clicca QUI
Per "Liguri: storia e cultura" clicca QUI
Nessun commento:
Posta un commento